martedì 29 settembre 2015

UPPI COMUNICATO STAMPA - AFFITTI COMMERCIALI CENTRO STORICO

In relazione agli articoli recentemente apparsi nelle varie testate locali, in merito al problema del costo dei canoni di affitto commerciale nel centro storico di Treviso, l 'Uppi sindacato più rappresentativo della piccola proprietà immobiliare, ritiene doveroso effettuare alcune osservazioni e precisazioni, soprattutto in considerazione delle dichiarazioni rilasciate dal presidente dell' Ascom.
La desertificazione commerciale del centro storico di Treviso ha numerose cause e responsabilità diverse:
  1. La dissennata politica di trasferimento fuori dal centro delle varie istituzioni cittadine con relativa riduzione dei flussi economici per gli operatori commerciali del centro.
  2. L'irrazionale proliferazione dei centri commerciali nella nostra provincia, fatto che comporta un continuo dirottamento della massa dei consumatori a scapito di tutti i centri storici ed, in particolare, di quello di Treviso.
  3. Le scelte amministrative del comune di Treviso che stanno rendendo sempre più problematico l'accesso all'interno delle mura cittadine, stravolgendo così le abitudini e la propensione all'acquisto dei consumatori provenienti dall'esterno.
  4. Una pesante situazione economica generale che certo non facilita i consumi ma che viene aggravata, a livello locale, dalle cause descritte nei punti precedenti.
Venendo invece all'affermazione secondo la quale la principale causa della crisi commerciale del centro di Treviso sarebbe addebitabile principalmente ai canoni di locazione eccessivamente elevati, l'Uppi esprime sorpresa rispetto a tale analisi che appare superficiale e inveritiera.

A conferma dell'assoluta infondatezza di questa tesi, infatti, l'Uppi trevigiana può serenamente fornire i propri dati circa le numerose convenzioni di riduzione dei canoni , concordate dai propri associati con i relativi conduttori; tali accordi di rinegoziazione del canone sono stati 74 nell'anno 2013, 63 nel 2014 e 51 nell'anno in corso sino al 21.9.2015.
Questi dati dimostrano inconfutabilmente che i piccoli proprietari immobiliari sono ben sensibili ai problemi economici dei loro conduttori rendendosi, di fatto, partecipi del calo generalizzato degli incassi nel settore commerciale.

Appare inoltre del tutto fuori luogo e forse più adatta ai tempi della controriforma, la richiesta del presidente provinciale dell'Ascom di rendere noti i nomi dei proprietari dei fabbricati sfitti, quasi a voler creare una gogna mediatica nei confronti della proprietà, senza indagare preventivamente sulle ragione per le quali i singoli immobili restano sfitti.

Stupisce che una simile proposta provenga dal rappresentante di una delle più importanti organizzazioni imprenditoriali della città.

Unione piccoli proprietari
            Treviso

http://www.uppitreviso.it