giovedì 29 marzo 2012

Trasferimento dell'ufficio Turistico

E' di ieri la notizia ufficiale che l'ufficio turistico (IAT) verrà trasferito all'ACTT davanti alla stazione. Nell'ottica del rilancio del centro storico è sicuramente un primo passo concreto.
Perché non si facciano le cose a metà, ricordiamo che è fondamentale far interagire questa struttura con il traffico di turisti diretti a Venezia. Sarebbe quindi opportuno che questo ufficio fosse dotato di cartellonistica adeguata e, magari tramite le scuole, studiare un sistema di hostess che possano illustrare la nostra città ai potenziali visitatori.
Treviso Sos, ringrazia l'amministrazione pubblica che, con un po' di ritardo, ha permesso quest'operazione. Vogliamo sperare che questo sia solo l'inizio di un vero programma di lavoro per la nostra città.
Qui di seguito riportiamo quanto proposto dal nostro gruppo:


Richiesta del 27 ottobre 2010
Turismo - Visita Venezia, vivi Treviso :
Ogni settimana, centinaia di turisti, transitano dall'aeroporto e dalla Stazione di Treviso con destinazione Venezia. Treviso, essendo a solo mezz'ora di treno dalla stessa, potrebbe offrire un soggiorno interessante ed economico, mirato, a quel turismo che non pernotta a Venezia. Questo Intercettare questo flusso tramite pochi addetti competenti, potrebbe essere il modo più diretto per assicurarsi un passaggio meno frettoloso nella nostra Città. Necessita quindi, creare dei “pacchetti di servizi” che coinvolgano: trasporti, alberghi, ristoranti, musei e attività commerciali del Centro Storico.

Richiesta ottobre 2011
Ufficio Turistico (IAT) Spostarlo in un luogo più facilmente raggiungibile e potenziare il collegamento con aeroporto e stazione per intercettare il turismo diretto a Venezia.

venerdì 23 marzo 2012

Una città sfregiata

Ci sono tanti modi per riparare le strade. Questo, proposto per via S.Caterina, non ci sembra il più consono al contesto storico. Vogliamo sperare sia solo una soluzione provvisoria in attesa del consolidamento del terreno.

195,000 euro per una statua …. per tutto il resto c'è mastercard.

E' di oggi la notizia sulla Tribuna di Treviso. Prossimamente il nostro tribunale potrà contare su di una bella statua per la modica cifra di 195.000 euro. In un periodo dove il cittadino non sa più come arrivare a fine mese, mentre le aziende chiudono quotidianamente, una spesa del genere, ci sembra perlomeno offensiva.
Con tutte le statue che sonnecchiano nei magazzini dei nostri musei, basterebbe prenderne una a scelta e portarla a destinazione.
Ma si sa, siamo a Treviso e la logica sembra essere una pratica in via d'estinzione.
Sono soldi dello stato – dicono – ma di chi dovrebbero essere le risorse dello stato ?
E' possibile che non ci sia un escamotage per dirottare questi soldi su iniziative rivolte al sociale o per la salvaguardia dei posti di lavoro nella nostra città ?
Mah !
Qualche volta ci stupiamo di non stupirci più.

P.S. Resta la curiosità: Come può costare, di questi tempi, 195.000 euro una statua da porre all'esterno di un tribunale. Siamo in trepidante attesa di vedere quale Michelangelo locale riuscirà a farsi pagare una cifra così astronomica.

martedì 20 marzo 2012

Stesso problema, stesse soluzioni inutili.

Ns. intervento dell'8 e 9 febbraio 2011
E' possibile far qualcosa di determinante per l'abbassamento dell'inquinamento in questa città ?
Posto che il blocco auto è un puro palliativo demagogico, sarebbe opportuno che la nostra amministrazione comunale si impegnasse sul fronte dei riscaldamenti di abitazioni, condomini e uffici pubblici. Non sarebbe brutta l'idea di fornire una centralina di rilevazione anche in Centro Storico così da poter vedere la differenza con quella posta in via Lancieri di Novara, dietro al centro Appiani.


Polveri sottili: è il riscaldamento il nemico numero uno - A Milano il filtro da comignolo

"Non sono le auto ma le caldaie il primo nemico della nostra salute. E’ quanto emerso nel corso di un convegno che si è svolto giorni fa a Milano, durante il quale i ricercatori di Easy International hanno presentato i risultati di una ricerca sul rapporto tra inquinamento atmosferico e riscaldamento.
Il rapporto tra riscaldamento e inquinamento è stato affrontato da un nuovo punto di vista, tenendo conto nell'elaborazione dei dati anche dei periodi transitori di accensione e spegnimento delle caldaie, solitamente ignorati dagli studi sulle emissioni, basati solo sulla fase stazionaria.
“Abbiamo potuto verificare - ha detto Alberto Conti, Responsabile Progetti Easy International S.p.A. - che l'andamento degli inquinanti nell'aria, e in particolar modo del PM10, è essenzialmente correlato con il fattore temperatura. Questo prova che è il riscaldamento la maggior fonte di inquinamento nelle grandi aree urbanizzate, come Milano....."
Tratto da : e-gazette.it
http://www.e-gazette.it/index.asp?npu=51&pagina=8

martedì 13 marzo 2012

La legge è uguale per tutti. Anche a Treviso ?

Per il week-end della maratona i giornali locali annunciavano nelle piazze cittadine un “mercato di prodotti locali”. Per l’ennesima volta, per l’ennesimo evento, ci siamo invece trovati di fronte a pane pugliese, salumi toscani, olive liguri, arancini e cannoli siciliani, ecc…

Possibile non si riesca mai a valorizzare la ricchezza della nostra terra? Se andassi alla maratona di Firenze troverei cantucci, vin santo, pane sciapo e ribollita. Era difficile organizzare una esposizione con prosecco, radicchio, asparagi, soppressa e casatella? Gli organizzatori della Maratona e i responsabili della Provincia di Treviso dovrebbero interrogarsi su cosa rappresentano e da dove viene la loro ricchezza.

Ma a me, piccolo commerciante del centro storico, da ancor più fastidio, il fatto che in questi durissimi tempi di crisi ogni minino evento che potrebbe permetterci di lavorare un po’ di più venga in realtà sfruttato da chi di Treviso non importa nulla e per Treviso nulla fa.

Ma se proprio si volesse più concorrenza che almeno sia con le stesse regole. Perché il pane esposto e lasciato li, giorno e notte, dal giovedì alla domenica non risponde certo alle norme di sanità che io devo seguire. E che hanno un costo. E lo stesso dicasi per i salumi, gli arancini, i cannoli, le olive. Esposti e lasciati nei banchi giorno e notte. E a due passi da Piazza Borsa, dove c’erano gli stand, ci sono una mezza dozzina di trappole per pantegane. Qualcosa vorrà pur dire. Senza contare sui prezzi non esposti, l’elenco degli ingredienti non in vista, le bilance posizionate alle spalle dei venditori, la merce esposta non protetta. La vista poi di uno di questi venditori che fuma al banco mi fa capire che esistono due pesi di e due misure.

Io e tutti i piccoli commercianti di Treviso non abbiamo paura della concorrenza. Vogliamo solo che sia ad armi pari.

Pierfranco Bernardi

Come buttare 2,2 milioni di euro (DUEMILIONIDUECENTOMILA)

Come verranno spesi quest'anno 2,2 milioni di euro(DUEMILIONIDUECENTOMILA)?
Proponiamo qui di seguito tre ipotesi della medesima valenza tra cui il lettore potrà comodamente scegliere :

A) Li gettiamo nel Sile
B) Li bruciamo alla prossima manifestazione pirotecnica
C) Abbassiamo l'altezza del parcheggio denominato “ex Pattinodromo”

Pare che l'amministrazione, dopo attente valutazioni, abbia optato per la terza soluzione. Quest'anno l'altezza del pargheggio del pattinodromo verrà abbassata di circa 80 cm. per diminuire l'impatto ambientale (visivo).

MERAVIGLIOSO !!!


Ma è mai possibile che non si riescano a bloccare queste decisioni dissennate per investire le risorse in qualcosa di veramente utile alla collettività cittadina ?
La cittadinanza, dopo lunghe riunioni in comune, aveva già indicato quali fossero le reali esigenze di Treviso. Sarebbe serio che qualche volta gli amministratori ne tenessero conto.
(L'articolo vero è pubblicato qui in basso ed è tratto dalla “Tribuna di Treviso” 2 marzo 2011)

Tratto dalla "La Tribuna di Treviso" 2 marzo 2012

venerdì 2 marzo 2012

Meglio tardi che mai

E' di ieri la conferenza stampa, a firma di dodici associazioni di categoria che, coalizzate, hanno espresso il loro categorico no all'ulteriore proliferare di cemento nella nostra provincia.
Iniziativa sicuramente encomiabile per la nostra regione, lo è un po' meno per la nostra povera città che ha dato già l'addio alle poche zone verdi rimaste durante l'attuale amministrazione lega/pdl.
Forse molti non se ne sono resi conto ma, osservando la veduta aerea della nostra Treviso, c'è poco da stare allegri. I proclami in lacrime dei nostri amministratori, dopo i disastri idrogeologici degli ultimi anni e le loro dichiarazioni d' impotenza nel contrastare un inquinamento fuori da ogni limite hanno acquistato, oggi, un amaro sapore di ipocrisia.
Cambierà qualcosa ? Mah !
Noi vogliamo sperare di si, certo che, quel fazzoletto verde, nel taschino dei nostri difensori del Nord, andrebbe cambiato con uno color grigio cemento... almeno per coerenza.

Per Treviso Sos
Antonio Bottegal