sabato 27 luglio 2013

PEDONALIZZAZIONE Sabato 27 luglio ore 17.22 - Un successo Vol. 01

Via Martiri della libertà/ Piazza S.Leonardo
Per dovere di cronaca, a sinistra, dietro l'edicola, ci sono 2 persone

giovedì 25 luglio 2013

Pedonalizzazione del Centro Storico



Un'operazione di questo genere deve rientrare in un piano globale di città e non in una serie di semplici azioni “spot” non supportate dalle necessarie infrastrutture.

Ascom da anni (7 settembre 2010 Corriere Veneto) parla di pedonalizzazione come unica via di salvezza per il rilancio del centro Storico.

A questo punto è lecito chiedersi:

Quanti imprenditori ha interpellato realmente il direttivo Ascom prima di cavalcare la chiusura del Centro Storico ?

10 ?30 ?...

Noi, come Treviso Sos, abbiamo una petizione sottoscritta da 417 attività economiche e pertanto siamo convinti di parlare con cognizione di causa.
Ascom.....

giovedì 18 luglio 2013

La chiesa di San Nicolò







 La chiesa di San Nicolò è un edificio religioso di Treviso. Per dimensioni, è la più grande costruzione del genere della città, superando anche il Duomo.
La chiesa si trova nella parte sud-occidentale del centro storico, sulla riva sinistra del Sile, in una zona perlopiù di recente costruzione in quanto gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1944. Annesso all'edificio è l'ex convento dei domenicani, oggi seminario vescovile.
A partire dal 1230 i frati domenicani si erano stabiliti a Treviso, su invito diretto del Comune, che aveva anche stabilito un contributo pubblico di 500 lire per la costruzioe della chiesa e del convento.
I domenicani acquisirono il terreno nella zona sud-occidentale della città, all'interno della cerchia muraria appena eretta, dove pare esistesse già una cappella dedicata a san Nicola.
La nuova chiesa era già sicuramente consacrata nel 1282, come risulta da un documento che la descrive come modello per la costruzione della nuova chiesa di Santa Margherita degli Eremitani. Questa prima chiesa era già di notevoli dimensione: lunga 24 pertiche e larga 7 (circa 49 m x 14 m).
Proprio in tali anni nel convento annessoiniziò la propria formazione religiosa Nicolò Bocassino, il futuro papa Benedetto XI. Questi divenne prima Provinciale dei domenicani della Provincia Lombarda e successivamente, nel 1296, Maestro generale dell'Ordine. Divenuto in seguito anche cardinale e nunzio in Ungheria, proprio di ritorno dalla sua missione e di passaggio a Treviso, lasciò in dono ai suoi confratelli ben 25.000 fiorini per l'ampliamento del complesso monastico. Divenuto papa pochi giorni più tardi, la chiesa rimase sempre nel cuore di Benedetto XI, tanto da, secondo una tradizione, che però non ha conferme oggettive, lasciare nel testamento altri 48.000 fiorini per il completamento dei lavori.
Tratto da Wikipedia  (http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Nicol%C3%B2_%28Treviso%29)

lunedì 15 luglio 2013

Bike Sharing

Parlando con Pedro Kanof (l'inventore del Bike Sharing)

Fino ad oggi il “suo” bike sharing era l’avanguardia della sostenibilità. Cosa è cambiato?
Tutto. Quando lo inventai, nel 1989, le biciclette erano un bene costoso. Oggi i cinesi le producono per 4-8 dollari l’una, e se ne trovano ovunque per 60, 100 euro. Il risultato è che 1 persona su 4 ha una bici. Tutte stipate sui balconi, nei garage, mai utilizzate: mi vuol spiegare che necessità c’è, allora, di condividere una bici se già ne possediamo una? Non ha più senso.

Tuttavia la mobilità sostenibile era un problema e oggi lo è ancora di più...
Certo. Perciò le amministrazioni oggi devono chiedersi: una volta che la gente compra la bici, che fare perché la usi?

Come?
Ho presentato il mio progetto a Washington allo staff di Obama, e oggi al ministero dell’Ambiente italiano, perché sto cercando contributi per realizzarlo. Parto da un presupposto: la gente chiede alla mobilità comodità e sicurezza. Comodità: ho brevettato un complesso sistema di stazioni sosta interamente automatizzate. Lasci lì la tua bici, e non in cantina. Allarmi infrarossi, caricabatterie per mezzi elettrici e così via: basta uscire di casa e trovarla pronta: come si fa con l’auto.

Estratto dall'intervista di Pedro Kanof (l'inventore del Bike Sharing)
pubblicata nel sito “ Noauto – Associazione per una mobilità urbana alternativa” (http://nuke.noauto.org/Default.aspx?tabid=112)

sabato 13 luglio 2013

RIPARTIAMO DAL TURISMO VOL.06

 Via Calmaggiore
 Via Ferrarese
 Via S.Agostino
 Via S.Agostino

Treviso - Urbs picta




 Tratto da: "Storia di Treviso" - 1937
...............Fu tuttavia con la rinascita dell'Anno Mille che Treviso, datasi statuti comunali e vinto l'imperatore Federico Barbarossa accanto alle città delle leghe Veronese e Lombarda, conobbe un notevole sviluppo, ampliandosi nelle dimensioni ed arricchendosi di monumenti e palazzi, che le valsero il soprannome di urbs picta. Il vivere trevigiano divenne sinonimo di vita gaudente e la città si animava di feste e celebrazioni, quali quella del Castello d'Amore. Citata da Dante Alighieri che vi trascorse parte del suo esilio e da Fazio degli Uberti nel suo Dittamondo, la città crebbe ulteriormente in ricchezza e fasto per tutto il XII e XIII secolo dotandosi di una delle prime Università (1321) e contendendo alle limitrofe Padova e Verona il ruolo di città principe di quella che, al tempo, veniva chiamata Marca Trivigiana intendendo con l'espressione buona parte dell'attuale Veneto[12].
  http://it.wikipedia.org/wiki/Treviso

giovedì 11 luglio 2013

Degrado - Una storia vecchia

 Estratto da: La Tribuna di Treviso 11 luglio 2013

Ci eravamo ripromessi di non parlare più di politica nel nostro blog e iniziare a promuovere la nostra città a livello artistico culturale, ma certe affermazioni necessitano di una replica.

Il “progressivo degrado della città ” invocato dalla consigliera Petra De Zanet, per noi, non è certo una novità. Nel nostro archivio, di 6.529 articoli relativi al Centro Storico, ne contiamo quasi 251 relativi proprio al degrado della città. In quel periodo il nostro sindaco Manildo sedeva tra i banchi dell'opposizione, mentre le decisioni venivano prese dai compagni di partito della signora Petra.

Negozi chiusi, baby gang, arredo urbano trascurato, tombini sporchi, mendicanti sparsi per la città, asfalto a pezzi, inquinamento fuori da ogni norma ecc. ecc. non sono certo imputabili alla nuova amministrazione quanto a vent'anni di un'amministrazione “in altre cose affaccendata”.

Se la signora Petra pretende che la nuova amministrazione risolva in un mese ciò che la sua amministrazione non ha risolto in vent'anni rasentiamo il tragicomico.

Sarebbe opportuno che l'opposizione si confrontasse sui progetti per la città e non su sterili polemiche con le gambe corte.

до свидания
гражданин


Antonio Bottegal



lunedì 8 luglio 2013

VENERDI 12 luglio


La Cappella dei Rettori. Nonostante il nome, la Cappella è un luogo profano. Il piccolo ambiente risale alla fine del Cinquecento ed è molto ben conservato. Nella parte alta delle pareti, tra ricche cornici intagliate e dorate, sono sei storie e parabole (Agar e l'Angelo, Il Convito del Ricco Epulone, Elia sfamato dai corvi, Il Buon Samaritano, Mosè che fa scaturire l'acqua, Il Figliol Prodigo), che richiamano il tema della carità ai bisognosi e sono considerate il capolavoro del pittore fiammingo, naturalizzato trevigiano, Ludovico Toeput detto il Pozzoserrato (1591). La piccola abside contiene un affresco, ormai sciupato, di L. Fiumicelli. Notevoli sono il soffitto a travicelli dipinti ad intreccio, e il rivestimento delle pareti con cuoi di Cordova variamente decorati.

giovedì 4 luglio 2013

RIPARTIAMO DAL TURISMO VOL.4

 VIA MARTIRI DELLA LIBERTA' - LOGGIA DEI CAVALIERI






 La Loggia dei Cavalieri (in latino: lobia o loggia militum) è un edificio tra i più rappresentativi del centro storico di Treviso. È situata all'incrocio tra via Martiri della Libertà e via Indipendenza (agli antichi decumanus e cardo maximi), probabilmente nel luogo dell'antico foro della Tarvisium romana. Simbolo del potere politico assunto dai nobili nel periodo del Libero Comune, fu costruita durante la podesteria di Giacomo da Perugia (1276-77) come luogo di convegni, conversazioni, giochi per la nobiltà, i Cavalieri, appunto.La Loggia è un esempio di romanico trevigiano, qui influenzato dall'architettura bizantina.

 http://it.wikipedia.org/wiki/Loggia_dei_Cavalieri
 http://www.trevisoinfo.it/loggiadeicavalieri.htm

RIPARTIAMO DAL TURISMO Vol.3

VIA CALMAGGIORE 







mercoledì 3 luglio 2013

RIPARTIAMO DAL TURISMO Vol. 02

Il Monte di Pietà sorge sulla piazza omonima, vicinissima a Piazza dei Signori, ed attualmente è di proprietà della Fondazione Cassamarca. Con la Chiesa di San Vito e quella di Santa Lucia, il palazzo del Monte costituisce un complesso unitario. Sotto il profilo artistico, il palazzo è uno dei più interessanti di Treviso e, contemporaneamente, uno dei meno conosciuti. L’istituzione del Monte fu voluta dai Frati Francescani, per combattere la piaga dell’usura. Lo storico edificio trecentesco destinato ad ospitare il Monte fu ricostruito a partire dal 1462 ed ampliato all’inizio del Cinquecento, quando andò ad occupare lo spazio sopra la Chiesa di “Sancta Maria ad Carceres”, l’odierna Chiesa di Santa Lucia. Il Monte vi si insediò nel 1496. Nel 1561 si ebbe un secondo ampliamento, e qui fu coinvolta la Chiesa di San Vito; in cambio del permesso di edificare due ulteriori piani sopra la Chiesa, i rettori del Monte di Pietà si impegnarono ad eseguire opere di restauro all’interno di San Vito (che in quel periodo era in avanzato stato di degrado) e l’innalzamento della torre campanaria.
Il Monte di Pietà rimase attivo fino alla metà del Settecento, quando si rese necessario un nuovo ampliamento; si realizzò allora una nuova ala parallela al palazzo pubblico. Nel 1800 le sorti di questo istituto mutarono: Francesi ed Austriaci applicarono pesanti imposte, costringendo il Monte ad abbandonare altri ampliamenti, a ridurre la propria attività e a proporre, nel 1822, la conversione del Monte in una Cassa di risparmio.
Al secondo piano, si trova il gioiello del palazzo: la Cappella dei Rettori. Nonostante il nome, la Cappella è un luogo profano. Il piccolo ambiente risale alla fine del Cinquecento ed è molto ben conservato. Nella parte alta delle pareti, tra ricche cornici intagliate e dorate, sono sei storie e parabole (Agar e l'Angelo, Il Convito del Ricco Epulone, Elia sfamato dai corvi, Il Buon Samaritano, Mosè che fa scaturire l'acqua, Il Figliol Prodigo), che richiamano il tema della carità ai bisognosi e sono considerate il capolavoro del pittore fiammingo, naturalizzato trevigiano, Ludovico Toeput detto il Pozzoserrato (1591). La piccola abside contiene un affresco, ormai sciupato, di L. Fiumicelli. Notevoli sono il soffitto a travicelli dipinti ad intreccio, e il rivestimento delle pareti con cuoi di Cordova variamente decorati.

 http://guide.travelitalia.com/it/guide/treviso/monte-di-pieta/
 http://www.trevisoinfo.it/palcappelladeirettori.htm

RIPARTIAMO DAL TURISMO Vol. 01












La Chiesa di Santa Lucia fu edificata metà del 1300 sulle ceneri delle Carceri di Treviso distrutte da un
incendio; l’aspetto interno della Chiesetta è più simile a quello di una cripta: vi contribuiscono il basso
soffitto con tre volte a crociera poggianti su sei colonne e la scarsità di luce.
Fu ingrandita nel 1389 per accogliervi il culto di S. Lucia in ricordo del ritorno di Treviso sotto Venezia
dopo la dipartita dei Carraresi dalla città; in quest’occasione fu modificato pure l’orientamento del suo asse.
Pare che in effetti la cappella che attualmente si trova a destra dell’ingresso fosse l’abside della originaria
Chiesa, in cui si possono ammirare gli affreschi del XIV secolo raffiguranti le " Storie della Passione ".
Sempre sulla parete di destra, al centro, è stata collocata la Madonna del pavegio (pavegio = farfalla) del
1350 c.a. spostata da un’altra parete della stessa chiesa ed attribuita a Tomaso da Modena rappresentante
la Madonna con il Bambino in braccio, mentre questi segue con una mano il volo di una farfalla, il
" pavegio " appunto.
La Madonna con pavegio torna nuovamente sulla parete di fondo con un delizioso bassorilievo.
Le volte delle tre campate di fondo della Chiesa di Santa Lucia, così come pure le pareti, sono finemente
 e completamente affrescate con raffigurazioni di storie di Santi (tra cui San Giovanni e San Cristoforo),
 affreschi della fine del XIV secolo.
La Chiesa di Santa Lucia condivide la propria parete destra con la parete di fondo della Chiesa maggiore di San Vito con cui comunica attraverso una piccola porticina.
http://www.trevisoinfo.it/chiesasantalucia.htm