giovedì 25 novembre 2010

Una protesta targata "Zorro"

Prendiamo atto che, eccezionalmente, la seduta del Consiglio Comunale è stata anticipata alle ore 14,00 anziché alle ore 17,00, come consuetudine. Considerato che, “politica”, vuol dire gestione della cosa comune, per il bene di tutti, sarebbe auspicabile dare la possibilità, anche agli imprenditori, di partecipare, scegliendo orari più accessibili.
Una delegazione di Treviso Sos ha voluto presenziare al Consiglio Comunale perché la situazione del Centro Storico è giunta ormai a livelli mai visti. Molti nostri colleghi hanno già chiuso e molti, pensano di farlo a breve. Se qualcuno non l'ha ancora capito, le attività sono in ginocchio! Qui non si parla di guadagnare meno. Qui si tratta di scegliere se continuare a finanziare a vuoto le nostre attività o dare un calcio al nostro orgoglio di imprenditori e arrendersi all'evidenza:
La realtà è una sola la città ormai è deserta !
Secondo le nostre informazioni sono state spostate oltre 2,000 persone e almeno 1,000 utenti che usufruivano dei loro servizi. Particolare trascurabile, se il nostro Centro Storico facesse 100,000 abitanti... purtroppo ne fa 7,000. Il put, parcheggi a sensore con costi improponibili, mancanza di mostre ed eventi, una vita notturna inesistente, hanno fatto il resto.
La crisi ? Tutti siamo al corrente della congiuntura economica attraversata dal nostro paese. Il problema è che, durante la settimana, la gente non c'è proprio.
Noi accetteremo “l'alibi”della crisi nel momento in cui si ricomincerà a vedere la gente che passeggia per le strade della nostra città.
Abbiamo presentato una petizione di oltre 400 firme che rappresentano più della metà dei negozi del Centro Storico. Mai, nella storia della nostra città è accaduto che un numero così impressionante di imprenditori si trovassero d'accordo nel sostenere una causa. In questo documento si afferma che la città può essere parzialmente chiusa, a fronte di servizi risolutivi atti a salvaguardare le nostre attività. Le risposte dell'assessore preposto sono state un Bike sharing obsoleto, un po' di arredo urbano, e una “bellissima” capottina per piazza Pola e zone limitrofe. D'altronde è giusto che le famiglie facoltose, che hanno determinato la vergognosa chiusura di Via Manin, oltre a non sentire i “rumoracci” di questa città di provincia, non rischino di prendersi l'umidità padana.
La scusa dell'inquinamento è ridicola. Vi sono studi che affermano che almeno il 40% dell'inquinamento è dovuto alle caldaie fuori norma, incluse quelle di alcuni uffici pubblici, il resto lo creano Put, il centro Appiani e la Strada Ovest.
Come se non bastasse, è in via di approvazione la costruzione di un nuovo centro direzionale e commerciale in zona Stiore. Dalle nostre informazioni 50,000 metri cubi equivalgono a circa 20 Piazze dei Signori. Questo “mastodonte edilizio” contribuirà in maniera sostanziale all'aumento del traffico e all'inquinamento. Quale sarà il vantaggio per la collettività... la chiusura definitiva di via Manin ? Riteniamo giunto il momento di affrontare urgentemente queste problematiche prima che sia troppo tardi. Se, nel frattempo, l'Ascom dovesse sentirsi parte in causa, siamo disponibili ad un confronto, pubblico, questa volta .