giovedì 7 aprile 2016

7 aprile 1944


Sono passati 60 anni da quel terribile evento del 2° conflitto mondiale eppure, nonostante siano emerse le vere motivazioni strategiche largamente documentate, permane ostinatamente nell'immaginario collettivo l'idea di motivazioni improntate a pura fantasia. Un errore dei piloti che confusero Treviso con Tarvisio.
La presenza di alti gerarchi nazi-fascisti all' albergo Stella d'Oro di Treviso.
L' acquartieramento di un consistente numero di truppe schierate a difesa della città.
Perché questa ostinazione a rifiutare la realtà? Ma proprio perché non si voleva credere che a Treviso ci potesse essere qualche obiettivo di interesse militare. L'aver saputo che le aree ferroviarie - la Stazione Ferroviaria e lo Scalo Motta - cosi integrate nel tessuto abitativo della città, erano state considerate obiettivi di interesse militare è e rimane per i Trevigiani difficile da accettare tanto da preferirne delle altre, appunto fantasiose, emerse a ridosso di quel evento. Cosa ha veramente determinato quel famoso bombardamento è quindi da collegare alla situazione del fronte esistente nei primi mesi del 1944.
Gli Alleati erano attestati a Cassino e ad Anzio, bloccati dalla furiosa resistenza tedesca e da un inverno particolarmente inclemente.
È stato in quel periodo che è maturata la possibilità, da parte degli Alleati, di attuare un'operazione denominata Strangle, che vuol dire strangolare, per cercare di interrompere il flusso dei rifornimenti (materiale, uomini e mezzi) dalla Germania e dall'Austria, verso il fronte.
L'operazione Strangle iniziò il 19 marzo e si concluse l'11 maggio del 1944. Studiata e messa a punto dal Comando Aereo Alleato, si avvalse di tutto il potenziale in quel momento disponibile, costituito da bombardieri medi, schierati in Sardegna e in Corsica, e da quelli pesanti orbitanti nell'area di Foggia e di Lecce. Ai bombardieri medi fu affidato il compito di colpire tutte le linee, i ponti, i viadotti e i tunnel a ridosso del fronte, ai bombardieri pesanti quello di attaccare le aree ferroviarie ed i ponti che incidevano lungo la direzione del flusso dei rifornimenti.
L'apporto maggiore all'operazione fu dato dai bombardieri medi. Quelli pesanti, che costituivano le forze strategiche, avevano il compito primario di attaccare gli obiettivi in Germania, in Austria e Romania.
Perciò il loro contributo in questa operazione fu limitato a colpire aree ferroviarie fuori dalla portata dei bombardieri medi. Treviso è stata purtroppo prevista in uno di questi attacchi di bombardieri pesanti: i B-17, le famose Fortezze Volanti.
Dalla documentazione, rilasciata dall'Ufficio Storico dell'USAF, è possibile rilevare come le aree ferroviarie di Treviso erano già state catalogate e studiate come obiettivo militare nell'agosto 1943 e che il piano di attacco su Treviso esisteva dal 6 marzo 1944.
Un piano beffardamente chiamato Venerdì Santo, quasi con il desiderio palese di dissacrare il giorno di maggiore raccoglimento della popolazione nel periodo pasquale.  

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