giovedì 10 febbraio 2011

Un'amministrazione in ostaggio dei commercianti..... sembra quasi vero!

Se si vuol intervenire, una volta per tutte, sul problema “inquinamento”, bisogna capirne consistenza ed origine realizzando rilevazioni, sia in area Appiani, che in Centro Storico, almeno si definirà, una volta per tutte, qual'è la causa e qual'è l'effetto. Contemporaneamente, bisogna far partire una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza. Solo abbassando il riscaldamento di pochi gradi, in tutte le abitazioni ed in tutti gli uffici pubblici e privati, si ottiene molto di più che con tutte le possibili chiusure del Centro. Smettiamo quindi di raccontare che, una chiusura imposta, risolve i problemi, perché è una bufala incredibile. Nessuno ha mai pensato che attorno ad una città chiusa, il traffico decuplica e rende l'iniziativa completamente inutile? Certo, in parte, incide anche il traffico veicolare, ma saremmo curiosi di sapere quante auto e mezzi pesanti transitano da Strada Ovest e quanti transitano nel Centro Storico. Se poi risultasse, come siamo pienamente convinti, molto più inquinata la zona “Appiani”, risolviamo chiudendo il Centro Storico e aprendo il nuovo centro alle “Stiore” di 50.000 metri cubi o ampliando Treviso 2 di 2,700 metri quadrati ?
L'affermazione, rilasciata ai giornali, da parte del consigliere Tocchetto del Pd : “....... Per combattere davvero l'inquinamento dell'aria, bisognerebbe chiudere il Centro Storico tutte le domeniche. Ma i commercianti tengono in ostaggio l'amministrazione che non ha il coraggio di prendere una decisione forte” (Rif.Tribuna di Treviso 10 febbraio 2011) ci lascia allibiti. Se l'amministrazione fosse veramente in ostaggio dei commercianti, qualcuno dovrebbe spiegarci, come mai, negli ultimi 5 anni, almeno un terzo delle attività commerciali ha chiuso i battenti. Se avessimo anche il minimo ascendente sui nostri amministratori, il Centro Appiani sarebbe rimasto su carta.


“Per ogni dieci microgrammi di polveri sottili in più, i decessi aumentano dello 0,51%. Sono dati dell'osservatorio epidemiologico dell'Istituto dei Tumori. “