Il Monte di Pietà sorge sulla piazza omonima, vicinissima a Piazza dei
Signori, ed attualmente è di proprietà della Fondazione Cassamarca. Con
la Chiesa di San Vito e quella di Santa Lucia, il palazzo del Monte
costituisce un complesso unitario. Sotto il profilo artistico, il
palazzo è uno dei più interessanti di Treviso
e, contemporaneamente, uno dei meno conosciuti. L’istituzione del Monte
fu voluta dai Frati Francescani, per combattere la piaga dell’usura. Lo
storico edificio trecentesco destinato ad ospitare il Monte fu
ricostruito a partire dal 1462 ed ampliato all’inizio del Cinquecento,
quando andò ad occupare lo spazio sopra la Chiesa di “Sancta Maria ad
Carceres”, l’odierna Chiesa di Santa Lucia. Il Monte vi si insediò nel
1496. Nel 1561 si ebbe un secondo ampliamento, e qui fu coinvolta la
Chiesa di San Vito; in cambio del permesso di edificare due ulteriori
piani sopra la Chiesa, i rettori del Monte di Pietà si impegnarono ad
eseguire opere di restauro all’interno di San Vito (che in quel periodo
era in avanzato stato di degrado) e l’innalzamento della torre
campanaria.
Il Monte di Pietà rimase attivo fino alla metà del Settecento, quando si
rese necessario un nuovo ampliamento; si realizzò allora una nuova ala
parallela al palazzo pubblico. Nel 1800 le sorti di questo istituto
mutarono: Francesi ed Austriaci applicarono pesanti imposte,
costringendo il Monte ad abbandonare altri ampliamenti, a ridurre la
propria attività e a proporre, nel 1822, la conversione del Monte in una
Cassa di risparmio.
Al secondo piano, si trova il gioiello del palazzo: la Cappella dei
Rettori. Nonostante il nome, la Cappella è un luogo profano. Il piccolo
ambiente risale alla fine del Cinquecento ed è molto ben conservato.
Nella parte alta delle pareti, tra ricche cornici intagliate e dorate,
sono sei storie e parabole (Agar e l'Angelo, Il Convito del Ricco
Epulone, Elia sfamato dai corvi, Il Buon Samaritano, Mosè che fa
scaturire l'acqua, Il Figliol Prodigo), che richiamano il tema della
carità ai bisognosi e sono considerate il capolavoro del pittore
fiammingo, naturalizzato trevigiano, Ludovico Toeput detto il
Pozzoserrato (1591). La piccola abside contiene un affresco, ormai
sciupato, di L. Fiumicelli. Notevoli sono il soffitto a travicelli
dipinti ad intreccio, e il rivestimento delle pareti con cuoi di Cordova
variamente decorati.
http://guide.travelitalia.com/it/guide/treviso/monte-di-pieta/
http://www.trevisoinfo.it/palcappelladeirettori.htm