La Chiesa di Santa Lucia fu edificata
metà del 1300 sulle ceneri delle Carceri di Treviso distrutte da un
incendio; l’aspetto interno della Chiesetta è più simile a quello
di una cripta: vi contribuiscono il basso
soffitto con tre volte a
crociera poggianti su sei colonne e la scarsità di luce.
Fu ingrandita nel 1389 per accogliervi
il culto di S. Lucia in ricordo del ritorno di Treviso sotto Venezia
dopo la dipartita dei Carraresi dalla città; in quest’occasione fu
modificato pure l’orientamento del suo asse.
Pare che in effetti
la cappella che attualmente si trova a destra dell’ingresso fosse
l’abside della originaria
Chiesa, in cui si possono ammirare gli
affreschi del XIV secolo raffiguranti le " Storie della Passione
".
Sempre sulla parete di destra, al
centro, è stata collocata la Madonna del pavegio (pavegio =
farfalla) del
1350 c.a. spostata da un’altra parete della stessa
chiesa ed attribuita a Tomaso da Modena rappresentante
la Madonna con
il Bambino in braccio, mentre questi segue con una mano il volo di
una farfalla, il
" pavegio " appunto.
La Madonna con pavegio torna nuovamente
sulla parete di fondo con un delizioso bassorilievo.
Le volte
delle tre campate di fondo della Chiesa di Santa Lucia, così come
pure le pareti, sono finemente
e completamente affrescate con
raffigurazioni di storie di Santi (tra cui San Giovanni e San
Cristoforo),
affreschi della fine del XIV secolo.
La Chiesa di Santa Lucia condivide la
propria parete destra con la parete di fondo della Chiesa
maggiore di San Vito con cui comunica attraverso una
piccola porticina.
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