Appiani
L’architetto Achille Costi, in un
suo documento sul progetto della “cittadella”, scriveva così:
“Per
quanto abbia cercato in questa proposta progettuale, formata da edifici
rettangolari paralleli ed altri posti a raggiera delimitanti uno spazio
interno, gli elementi di cucitura e di ambientazione con la città,
l'unica impressione avuta è stata quella di trovarmi di fronte al
progetto di un caseggiato più vicino all'idea di ospedale o di caserma,
in cui prevale un senso di rinuncia verso qualsiasi afflato creativo…
La fantasia non è stata stimolata, nessun elemento esposto nel progetto
vi appare come caratterizzante lo spazio architettonico: ho avuto
l'impressione di trovarmi di fronte al "déja-vu", cioè alle schiere di
anonimi palazzi rettangolari come quelli che dalle case ex Incis si
estendono a nord lungo viale Europa…
L'insolito aspetto degli
edifici a raggiera della parte nord del complesso edilizio non ha alcun
riferimento a tipologie locali, anzi la loro disposizione, accentuata da
grandi parallelepipedi posti sopra le due ali di edifici a V
sottostanti, ne marcano ancor più la distanza quasi fosse un atto
conclamato di rifiuto verso qualsiasi forma di legame con la città”.
Tratto dal post di Luigi Calesso
Treviso 2.0 F.b.