La pedonalizzazione perde la priorità a favore delle opere necessarie a risolvere i problemi della Zona Appiani. E' un "piacere" constatare che, nonostante la crisi totale in cui stanno naufragando i negozi del Centro Storico, non si pensi a creare quei servizi che potrebbero trasformare una eventuale pedonalizzazione in un occasione di rilancio, anziché decretarne la definitiva dipartita.
D'altronde «I commercianti? Si lamentano e basta» (De Poli - Corriere Veneto 10 luglio 2010). Non capiamo come si possa pensare di risolvere i problemi dell'area Appiani, in gran parte proprietà di società private, senza provvedere minimamente alle necessità del Centro Storico. Dopo un omicidio la prima cosa che si chiedono gli investigatori è “qual'è il movente”, dopo la distruzione della nostra città ci si porrà la stessa domanda, ma sarà troppo tardi.
Auspichiamo che i capitali necessari a creare le infrastrutture per rendere il traffico scorrevole e i parcheggi necessari vengano addebitate completamente alle società appaltatrici e non alla collettività.
Ci lascia allibiti quanto affermato nello statuto della fondazione Cassamarca:
Art. 2 Scopo - “La Fondazione persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico preminentemente nei settori della ricerca scientifica, dell'istruzione, dell'arte, della sanità, della conservazione e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, delle attività culturali in Italia e all'estero anche riferite agli italiani nel mondo, dell'immigrazione, mantenendo altresì le finalità originarie di assistenza, di beneficenza e di tutela delle categorie sociali più deboli, di contributo allo sviluppo sociale del proprio territorio di origine..........”.
Non sono forse una categoria sociale “più debole” le centinaia di dipendenti del Centro Storico che, a breve, perderanno il posto ?
Estratto dalla Tribuna di Treviso - 18 marzo 2011 (a.z.)