Egregio signor Pomini,
leggo oggi sulla “Tribuna di Treviso” la sua dichiarazione.
L'iniziativa è partita spontaneamente da alcuni commercianti che, coalizzati, hanno dato vita alla petizione che lei ben conosce.
Inizialmente non avevamo la benché minima intenzione di entrare in conflitto ne' con le associazioni, ne' tanto meno con l'amministrazione locale. L'attacco nei confronti dell'Ascom, se di attacco si può parlare, è stato fatto esclusivamente perché lei ha rilasciato dichiarazioni ai giornali non corrispondenti ai voleri di chi rappresenta, non certo per perdersi in una sterile polemica.
La nostra città ha bisogno di programmi seri, tangibili e condivisi. Riguardo all'accusa di “parlar da solo”pubblicata sullo stesso articolo la inviterei ad entrare in facebook “l'insostenibile leggerezza dell'essere trevigiani” e leggere quanti sono i membri. L'adesione di 460 sostenitori e 260 firme (di negozi non di singole persone) non mi sembra proprio che significhino “parlare da soli”. Ritengo invece che aver acquisito un numero così ingente di consensi sia il chiaro segno da parte della cittadinanza che qualcosa non funziona. Per quanto riguarda la sua affermazione “gridando non si ottiene nulla” non riesco a capire a cosa lei si riferisca. Fatta questa personale e doverosa premessa io e i miei colleghi ci rendiamo disponibili sin da subito per un colloquio tra noi e i vertici della sua associazione.
Cordiali saluti.