Blog per la rivalutazione del Centro Storico di Treviso. Nel caso in cui il materiale pubblicato dovesse ledere il diritto d'autore si prega di avvisare via e-mail per l'immediata rimozione.- Treviso Sos 30 novembre 2009 -
mercoledì 28 dicembre 2016
LA BELLE EPOQUE. ILLUSTRI PERSUASIONI. CAPOLAVORI PUBBLICITARI DALLA COLLEZIONE SALCE
Il progetto
inaugurale del Museo nazionale Collezione Salce intende proporre un
campionario di eccellenze della raccolta, connotandone in modo
spettacolare la rinnovata e permanente esposizione in
Treviso.
L’evento Illustri persuasioni. Capolavori pubblicitari dalla Collezione Salce si articolerà in tre momenti espositivi, organizzati per cronologia: 1. La Belle Epoque, 2. Tra le due guerre, 3. Dal secondo dopoguerra al 1962.
Durante poco meno di un anno, senza soluzione di continuità, saranno circa 300 i pezzi della Collezione proposti alla visione diretta del pubblico: una sorta di antologia della grafica pubblicitaria per come la scelse e la conservò Nando Salce, dalla prima giovanile acquisizione del 1895 fino al momento in cui la morte – nel dicembre del 1962 – pose fine alla sua appassionata, vorace e ininterrotta attività di raccolta.
Il primo evento, La Belle Epoque, rinnoverà i fasti di un momento storico tra i più vivaci e innovativi dell’epoca moderna, caratterizzato da grandi trasformazioni urbane e di costume: le Esposizioni Universali, l’architettura del ferro e del vetro, la bicicletta e l’automobile, la luce elettrica, la moda per tutti, i cabaret, l’assenzio e lo champagne. Un’epoca che, nonostante le oggettive diseguaglianze e povertà, ammantò se stessa di un’esuberante joie de vivre, decorata di fiori e scintillante di luci. Un’epoca in cui, come ebbe a dire il grande Marcello Dudovich, “non si poteva non avere fiducia nell’avvenire”.
Un’epoca che, come noto, fu anche indiscutibilmente l’age d’or del cartellonismo, di quelle grandi immagini colorate, subito popolari e amatissime, che tappezzarono i muri delle città e sollecitarono vere e proprie manie, dalla Parigi dei café chantant fino alla provinciale Treviso del giovane Nando Salce.
L’evento Illustri persuasioni. Capolavori pubblicitari dalla Collezione Salce si articolerà in tre momenti espositivi, organizzati per cronologia: 1. La Belle Epoque, 2. Tra le due guerre, 3. Dal secondo dopoguerra al 1962.
Durante poco meno di un anno, senza soluzione di continuità, saranno circa 300 i pezzi della Collezione proposti alla visione diretta del pubblico: una sorta di antologia della grafica pubblicitaria per come la scelse e la conservò Nando Salce, dalla prima giovanile acquisizione del 1895 fino al momento in cui la morte – nel dicembre del 1962 – pose fine alla sua appassionata, vorace e ininterrotta attività di raccolta.
Il primo evento, La Belle Epoque, rinnoverà i fasti di un momento storico tra i più vivaci e innovativi dell’epoca moderna, caratterizzato da grandi trasformazioni urbane e di costume: le Esposizioni Universali, l’architettura del ferro e del vetro, la bicicletta e l’automobile, la luce elettrica, la moda per tutti, i cabaret, l’assenzio e lo champagne. Un’epoca che, nonostante le oggettive diseguaglianze e povertà, ammantò se stessa di un’esuberante joie de vivre, decorata di fiori e scintillante di luci. Un’epoca in cui, come ebbe a dire il grande Marcello Dudovich, “non si poteva non avere fiducia nell’avvenire”.
Un’epoca che, come noto, fu anche indiscutibilmente l’age d’or del cartellonismo, di quelle grandi immagini colorate, subito popolari e amatissime, che tappezzarono i muri delle città e sollecitarono vere e proprie manie, dalla Parigi dei café chantant fino alla provinciale Treviso del giovane Nando Salce.
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giovedì 22 dicembre 2016
mercoledì 21 dicembre 2016
giovedì 15 dicembre 2016
mercoledì 14 dicembre 2016
domenica 11 dicembre 2016
sabato 10 dicembre 2016
venerdì 9 dicembre 2016
TOYS FOR BIG BOYS - 16 DICEMBRE
Ho il piacere di invitarvi al nuovo
evento di m1ka dedicato alla fotografia: TOYS FOR BIG BOYS.
Protagonista sarà Moreno Filoscia, il nuovo am1ko di m1ka, fotografo
specializzato nel catturare con la sua macchina da presa i motori e
le quattro ruote.
Il mondo che ci racconterà Moreno Filoscia sarà quello della veloctà e del rischio, ma anche quello del design e del vintage. Le auto, TOYS FOR BIG BOYS, sono dei grandi giocattoli con cui tutti gli uomini cominciano a giocare da bambini e continuano per tutta la vita.
Sponsor Redbull, con i patrocinio del Comune di Treviso
Cristiano Pasqual
Il mondo che ci racconterà Moreno Filoscia sarà quello della veloctà e del rischio, ma anche quello del design e del vintage. Le auto, TOYS FOR BIG BOYS, sono dei grandi giocattoli con cui tutti gli uomini cominciano a giocare da bambini e continuano per tutta la vita.
Sponsor Redbull, con i patrocinio del Comune di Treviso
Cristiano Pasqual
mercoledì 7 dicembre 2016
THE LAND THAT REMAINS - mercoledì 14 dicembre 2016, ore 18
THE LAND THAT REMAINS
presentazione del libro fotografico di
Federico Busonero
mercoledì 14 dicembre 2016, ore 18
Treviso, Fondazione Benetton Studi Ricerche, spazi Bomben
La Fondazione presenta al pubblico il libro fotografico THE LAND THAT REMAINS (Hatje Cantz Verlag, 2016) di Federico Busonero. Le immagini e i testi che le accompagnano offrono una nuova luce sulla tragica situazione del paesaggio e della civiltà della Palestina. Esse sono un’elegia per una terra antica, di profonda bellezza, sul punto di scomparire.
«La Palestina che ho visitato è rimasta sfuggente, trafitta nell’immobilità del proprio tempo» racconta Busonero. «Mi sono sentito quasi un intruso nell’avvicinarmi alla contraddittoria topografia del presente e all’esigente passato che questa terra racchiude: luoghi di grande peso e storia, luoghi di così tanti ricordi, alcuni immortalati altri no, luoghi che risuonano di dignità e sofferenza umana».
Nell’incontro in programma, il fotografo Federico Busonero ne parlerà insieme a Giovanni Fontana Antonelli, architetto, paesaggista e conservatore (UNESCO).
Ingresso libero.
Per informazioni: Fondazione Benetton, tel. 0422.5121, fbsr@fbsr.it
mercoledì 14 dicembre 2016, ore 18
Treviso, Fondazione Benetton Studi Ricerche, spazi Bomben
La Fondazione presenta al pubblico il libro fotografico THE LAND THAT REMAINS (Hatje Cantz Verlag, 2016) di Federico Busonero. Le immagini e i testi che le accompagnano offrono una nuova luce sulla tragica situazione del paesaggio e della civiltà della Palestina. Esse sono un’elegia per una terra antica, di profonda bellezza, sul punto di scomparire.
«La Palestina che ho visitato è rimasta sfuggente, trafitta nell’immobilità del proprio tempo» racconta Busonero. «Mi sono sentito quasi un intruso nell’avvicinarmi alla contraddittoria topografia del presente e all’esigente passato che questa terra racchiude: luoghi di grande peso e storia, luoghi di così tanti ricordi, alcuni immortalati altri no, luoghi che risuonano di dignità e sofferenza umana».
Nell’incontro in programma, il fotografo Federico Busonero ne parlerà insieme a Giovanni Fontana Antonelli, architetto, paesaggista e conservatore (UNESCO).
Ingresso libero.
Per informazioni: Fondazione Benetton, tel. 0422.5121, fbsr@fbsr.it
venerdì 2 dicembre 2016
MOSTRA OMAGGIO A NANDO COLETTI - 1 DICEMBRE 31 DICEMBRE
NANDO
COLETTI DA MUSCOLI’S IN PESCHERIA
La
Còngrega per il recupero delle tradizioni trevigiane rende un
doveroso omaggio a Nando Coletti (1907-1979) con una mostra presso lo
Spazio cultura dell’osteria “Muscoli’s” nella zona dei
mulini, fra il ponte san Francesco ed il ponte della pescheria,
rifatti anni fa dalla ditta Bettio col contributo della Cassamarca e
inaugurati dagli ottoni asolani di Attilio Zamperoni.
C’è
anche una lettera datata 3 luglio 1978 scritta dal pittore all’amico
Nino Mestrello, altro trevigiano da ricordare, che costituisce un
vero testamento spirituale dell’artista mancato poco tempo dopo nel
1979.
Nando
Coletti era un dolce e gentile signore, ogni giorno in piazza per un
saluto fuori del caffè di Bosio o con Bepi Fini in Calmaggiore,
negli anni sessanta quando Toe “bazzicava” con quadri e vecchi
libri sotto la loggia dei Trecento. Nel 1964 meritatamente vinse il
Premio Tarvisium, e noi trevigiani lo avvicinammo di più
conquistando un’’amicizia reverenziale e reciproca stima.
Come
tanti pittori di quel tempo, l’olio veniva stemperato spesso su
cartoni a parte, e forse qualche volta il retro ha migliore
prospettiva di linea e colore, come riscontrato nella collezione
della sorella Luciana sposata Sasso.
La
mostra è fatta da amici e conoscenti, senza ricalcare quella recente
di palazzo Robegan bella e completa. E’ un modo di ricordare più
intimo il suo percorso mai invasivo, ma concreto nella stesura dei
suoi colori. Fortunato è il trevigiano che può dire “anch’io ho
un Coletti”.
Finora
sono stati ricordati i pittori Sante Cancian e Giancarlo David nel
2014, nel 2015 Darzino, Barriviera, Censotti, Gasper, Ravenna,
Bettin, Benedetti, Nesi, Zotti, Toe con i suoi artisti italiani, e
nel 2016 Gasparini, Biaducci, Scarabello, de Giorgis, Rossetto,
figure femminili di pittori trevigiani, e Giovanni Barbisan.
L’osteria da “Muscoli’s” è diventata una galleria, sicuro
sito di cultura apprezzato da tanti visitatori interessati anche ad
un assaggio ed un buon bicchiere di vino.
mercoledì 30 novembre 2016
martedì 29 novembre 2016
lunedì 28 novembre 2016
GRAZIE MILENA !!!
Freelance da sempre, ha cominciato a
collaborare con le tre reti Rai nel 1982 con programmi di attualità,
poi passata al reportage per la testata "Speciali Mixer".
È l'unica giornalista italiana a mettere piede sull'isola dove vivono i discendenti degli ammutinati del Bounty (Figli del Bounty - Mixer - 1990). Sempre per Mixer è inviata di guerra (Ex Jugoslavia, Cambogia, Vietnam, Birmania, Sudafrica, Territori Occupati, Nagorno Kharabah, Mozambico, Somalia, Cecenia).
Nel 1991, introduce in Italia il videogiornalismo: abbandona la troupe e inizia a lavorare da sola con la sua videocamera. Teorizza il metodo e lo insegna nelle scuole di giornalismo.
Nel 1994 Giovanni Minoli le propone di occuparsi di un programma sperimentale che proponga i servizi realizzati dai neo-videogiornalisti. "Professione Reporter" è stata una vera e propria scuola, un programma di rottura con gli schemi e i metodi tradizionali. Nel 1997 è lei a proporre "Report": inchiesta vecchio stile che attraverso l'uso di nuovi mezzi abbatte i costi, e permette agli autori di dedicare più tempo all'inchiesta.
Oggi Report, è considerato da pubblico e critica il miglior programma di giornalismo investigativo.
È l'unica giornalista italiana a mettere piede sull'isola dove vivono i discendenti degli ammutinati del Bounty (Figli del Bounty - Mixer - 1990). Sempre per Mixer è inviata di guerra (Ex Jugoslavia, Cambogia, Vietnam, Birmania, Sudafrica, Territori Occupati, Nagorno Kharabah, Mozambico, Somalia, Cecenia).
Nel 1991, introduce in Italia il videogiornalismo: abbandona la troupe e inizia a lavorare da sola con la sua videocamera. Teorizza il metodo e lo insegna nelle scuole di giornalismo.
Nel 1994 Giovanni Minoli le propone di occuparsi di un programma sperimentale che proponga i servizi realizzati dai neo-videogiornalisti. "Professione Reporter" è stata una vera e propria scuola, un programma di rottura con gli schemi e i metodi tradizionali. Nel 1997 è lei a proporre "Report": inchiesta vecchio stile che attraverso l'uso di nuovi mezzi abbatte i costi, e permette agli autori di dedicare più tempo all'inchiesta.
Oggi Report, è considerato da pubblico e critica il miglior programma di giornalismo investigativo.